Storia
In ogni caso, la prima citazione ufficiale di Strevi "Septevro" la troviamo sulla Charta di fondazione dell'Abbazia di S. Quintino di Spigno M.to del 991. Pare che solo successivamente a tale data, e per motivi di sicurezza, gli strevesi si siano arroccati nel Borgo Superiore, costruendovi il castello.
Come emerge dagli studi risalenti al 400, la comunità in quel periodo viveva prevalentemente all'interno delle mura ed era governata dal Castellano e da tre consiglieri. La storia trascorre, poi, più o meno anonima fino al 1779, in epoca napoleonica, quando gli strevesi insorsero contro i francesi, conquistando temporaneamente la città di Acqui Terme e prendondo in ostaggio il Vescovo.
Oggi, il comune di Strevi, che ha recentemente ottenuto la candidatura per l'inserimento da parte dell'Unesco tra i territori di pregio mondiale, mette a disposizione dei visitatori il castello che, dopo aver subito nel corso dei secoli alcune modifiche strutturali, racchiude ancora il grande scalone e l'imponente camino dei conti Valperga. Degna di nota anche la chiesa parrocchiale, al cui interno si trova un'abside fatta costruire, in passato, come bastione difensivo. All'interno della chiesa, ristrutturata ed impreziosita dall'architetto Caschi e dal pittore Ivaldi di Ponzone detto "il muto", si può inoltre ammirare una stupenda riproduzione del San Michele Arcangelo di Guido Reni.